mercoledì 13 dicembre 2017

SINTESI DI RICERCA

Il primo brevetto del prato artificiale risale al 3 settembre 1935, l’inventore è Max E. Gottlieb. 
Nel 1972 venne per la prima volta brevettato un campo sportivo composto da erba sintetica da Arthur F. Spinney Jr. e Lawrence J. Warnalis.
Il brevetto più recente è del 27 ottobre 2017, gli inventori sono Stephan Sick, Dirk Sander, Bernd Jansen. 
Il prato artificiale viene tradotto in inglese con in nome di “Astroturf”, in francese con “Gazon artificiel” e in tedesco con “Kunstrasen”.
Vari quotidiani trattano del prato artificiale descrivendone le potenzialità e le possibilità di utilizzo nelle abitazioni private.
Questo è anche soggetto di numerosi video che spiegano come applicarlo in maniera indipendente e quali vantaggi porta a livello estetico ed economico.
Il prato artificiale, anche chiamato erba sintetica, è composto da vari strati ed uno di questi è composto da filamenti. Questi sono realizzati con materiale tessile. 
Le tipologie più comuni di erba sintetica sono le stuoie a stelo basso e si possono trovare di vari colori, poi c’è la stuoia con fibra ritorta che imita un manto erboso soffice, c’è anche la pavimentazione in tessuto stile moquette senza spessore e senza ciuffi verdi, infine vi è l’erba sintetica professionale o realistica. 
L’erba sintetica permette di creare prati artificiali adatti a diverse attività sportive, permette di avere un prato verde dove la crescita di erba naturale sarebbe impossibile. Offre vari vantaggi come la facile pulizia, la minima manutenzione e la personalizzazione; però ci sono anche degli svantaggi come il costo aggiuntivo della posa perché deve essere fatto da esperti, potrebbe scolorire nel tempo a causa dei raggi UV, i fili rimangono schiacciati dopo una forte usura e d’estate si surriscalda non rimanendo fresca come l’erba naturale.
Molti siti internet specializzati forniscono istruzioni per la posa del prato artificiale ed esistono diversi manuali, soprattutto sulla manutenzione dei campi da calcio.
Generalmente il prato artificiale viene venduto in rotoli con larghezza e lunghezza standard. lo spessore può variare, a seconda della tipologia.
Il prato artificiale che rispetta l’ambiente e le normative è certificato “UNI EN ISO 9001:2008” ed è attestato “SOA OS6”, in oltre segue specifiche certificazioni come quella al cloro, al fuoco, antitossicità e UVA.
Alcuni articoli di giornale espongono dei possibili rischi legati al prato artificiale: i campi sportivi in erba sintetica sono potenzialmente cancerogeni e potrebbero causare problemi ai muscoli e ai tendini nei confronti degli sportivi.
Oltre a trovarsi nelle case, l’erba sintetica la si può ritrovare nel quotidiano nelle vetrine dei negozi  situati nelle vie del centro, negli oratori, alle feste private e all’interno di mostre d’arte.
Le principali fasi dell’installazione del prato artificiale sono: preparazione del suolo, posa, incoraggio dei teli, distribuzione di uno strato di sabbia che dà stabilità e protezione.
Molte sono le aziende produttrici e le più note sono: Arturo, Avalon, Italgreen e Lucon.
Per quanto riguarda il fatturato vi sono pareri contrastanti: da una parte si afferma come in Italia vengano realizzati 150 campi artificiali l’anno per un importo complessivo di 4 milioni di euro; dall’altra si stima che il mercato di erba sintetica sia di circa 3 milioni di metri quadri annui, con un fatturato superiore ai 120 milioni di euro.
Il prato artificiale viene sopratutto usato in ambito sportivo per coprire i campi da gioco, quali calcio, tennis e pallavolo. Inoltre viene collocato nei giardini delle abitazioni private e nei luoghi pubblici, sui balconi, sui terrazzi e sui tetti per creare giardini pensili. 
Gli utilizzatori di questo costituiscono un’ utenza molto ampia perché si parte dai bambini piccoli che giocano in giardino o in un parco giochi, ad adulti o anziani che hanno l’erba sintetica nel giardino di casa.
Il prato artificiale è presente in molti film, soprattutto quelli che hanno come protagonista uno sport come rugby o calcio.
Nella letteratura lo ritroviamo in un libro di Italo Calvino intitolato "Palomar" e in uno di Tom Chatfield di nome "Nietimologia. Da App a Zombie: il cyber mondo in 100 voci".

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SINTESI DI RICERCA

Il primo  brevetto  del prato artificiale risale al 3 settembre 1935, l’inventore è Max E. Gottlieb.  Nel 1972 venne per la prima volta ...